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vinz Amministratore


Registrato: 12/12/03 12:56 Messaggi: 6648 Residenza: San Pellegrino Terme (Bergamo)
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Inviato: Lun Feb 07, 2005 4:50 pm Oggetto: E' importante il dialogo capi - collaboratori? |
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Nell'articolo settimanale su "Il Corriere della Sera", questa settimana Alberoni tocca un argomento molto importante: sembra giusto moralmente che un capo parli con i suoi collaboratori, che decida anche grazie ai loro consigli... ma è la cosa migliore per il bene di una azienda?
Il capo è silenzioso? Avete tre motivi per preoccuparvi
Ricordo che, a Trento, l'élite dirigente del movimento studentesco convocava l'assemblea all'ultimo momento, in modo che tutti quelli che potevano fare opposizione non fossero informati e non riuscissero ad arrivare in tempo. Un meccanismo di manipolazione efficacissimo nei movimenti studenteschi, sindacali, anarchici e rivoluzionari che considerano l'assemblea il massimo della democrazia. In realtà l'assemblea spontanea, caotica e senza regole rigorose di convocazione e di votazione consente il massimo arbitrio ai capi carismatici che riescono a far fare agli altri quello che vogliono. Ma l'accorgimento di non fissare le date per tagliare fuori gli oppositori viene talvolta usato anche nei consigli di amministrazione o nei Consigli di facoltà universitari. Ci sono alcuni che mandano la comunicazione in un ufficio dove il consigliere va solo raramente. Talvolta, lo inviano all'indirizzo sbagliato. Altre volte la lettera parte in ritardo così la colpa può essere data al cattivo funzionamento delle poste. Infine, ai propri si telefona per assicurarsi che siano presenti e agli altri no.
Anche nel corso delle riunioni ci sono innumerevoli mezzi per non dare le informazioni più importanti. Alcuni capi tengono lunghi discorsi oscuri e vuoti, altri snocciolano elenchi di cifre da cui non si capisce quasi nulla mentre le informazioni vere, quelle che contano, se le dicono e le discutono fra di loro in privato, magari a casa propria o a cena.
Alcuni grandi dirigenti sostengono che tenere riservate le informazioni in modo da decidere da soli è l'unico metodo per evitare perdite di tempo, fuga di notizie e ottenere rapidi risultati. Non è vero. Tutti i grandi imprenditori che ho conosciuto, anche quelli che, essendo i proprietari, potevano decidere senza consultarsi con nessuno, preferivano discutere a fondo i problemi con i loro collaboratori, sentire il parere degli esperti, sfruttare la creatività di chi lavora con loro. Sono giunto alla conclusione che chi non agisce così è perché ha una opinione esagerata di se stesso o perché ha qualcosa da nascondere.
Ci sono anche imprese in cui tutti i funzionari si tengono ben stretto quanto sanno senza comunicarlo agli altri. Sembra che difendano un segreto di Stato. Ma la ragione è più semplice e più squallida. Tacciono per avere potere sui propri colleghi e per fare i propri affari privati con enti, fornitori, politici. Vi sono anche laboratori di ricerca in cui gli studiosi lavorano per conto proprio e non si scambiano i risultati ottenuti. Lo fanno perché sono invidiosi l'uno dell'altro, o perché sono indifferenti al risultato finale. Sempre con effetti catastrofici, visto che la scienza progredisce solo come opera collettiva in cui ciascuno parte dalle scoperte dei colleghi.
Concludendo, quando vedete che non vi arrivano le informazioni per fare meglio, quando i dirigenti sono oscuri, quando incontrate gente che non sa discutere apertamente e lavorare insieme siate diffidenti. Vuol dire che è all'opera uno di questi tre fattori: o il capo è un megalomane dispotico, o la gente non è motivata, o fa i propri interessi personali e non quelli dell'impresa.
www.corriere.it/alberoni _________________ Let the future tell the truth and evaluate each one according to his work and accomplishments. The present is theirs; the future, for which I really worked, is mine.
Nikola Tesla |
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ice Utente adulto


Registrato: 21/01/04 19:07 Messaggi: 2885 Residenza: Seriate (Bergamo)
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Inviato: Lun Feb 07, 2005 7:27 pm Oggetto: |
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Trovo la cosa molto reale, soprattutto in alcune casistiche citate. _________________
Ti chiedo:
La saggezza per capire i colleghi...
La pazienza per ascoltarli...
La capacità di stare calmo...
... ma non darmi la forza... perchè se mi dai anche quella...
FACCIO UN MACELLO !!! |
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Ghisa Utente adulto


Registrato: 06/02/04 20:29 Messaggi: 2588 Residenza: San Pellegrino Terme
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Inviato: Mar Feb 08, 2005 11:32 am Oggetto: |
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Bè, per il contesto in cui lavoro io (ditta di 6 persone) tutti sanno tutto, conoscono i progetti in corso, i proggetti per il futuro e ci si confronta molto spesso sul da farsi. A mio parere è una cosa molto positiva e costruttiva, visto che il lavoratore si sente appagato e attivo, mentre il capo vede la questione da vari punti di vista e spesso trova ottimi spunti per poter migliorare la sua idea iniziale...
Per situazioni più ampie nn saprei che dire, forse confrontarsi con tutti i lavoratori mi sembra una cosa eccessiva, ma per lo meno sentire il parere di capi-raparto capi-progetto può portare solo a qualcosa di buono...
Riunioni scolastiche e cose simili sono troppo influenzate da politica e palle varie, per cui nn commento e dico solo che a mio parere sono casi a parte, come tutte le cose "toccate" dalla politica... ma qui ci sarebbe un discorso infinito da fare, e questo topic non è il posto adatto... _________________ Principio di Indeterminazione di Heineken: Non potrai mai essere sicuro del numero di birre che hai bevuto la notte scorsa.
LucaGhisalberti.com |
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Tomaux Utente adulto


Registrato: 12/08/04 17:56 Messaggi: 2494 Residenza: bergamo
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Inviato: Mar Feb 08, 2005 2:53 pm Oggetto: |
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il mondo del lavoro non mi compete ancora tanto, comunque quello descritto è a mio avviso lo stesso meccanismo che si attua per "buttare fuori" qualcuno da una compagnia...
...non parte l'sms, ci si dimentica di chiamarlo... ecc.. magari anche in maniera inconscia. boh... che ne dite? _________________ A volte mi fermo e penso:
"THE EARTHQUAKE!!! OH MY FUCKING GOD, THE EARTHQUAKE!!!"
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