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Tratto da Pubblico&Privato de "Il Corriere delle Sera" dell'8 agosto 2005: un altra grande riflessione di Alberoni.

I prepotenti e l�ambiente che li favorisce
di
Francesco Alberoni

Accanto a casa mia c'� un ragazzotto che, quando arriva o quando parte, imballa la moto per qualche minuto facendo un baccano indiavolato. Lo fa apposta per irritare. � un bullo, un prepotente ma i suoi genitori non gli dicono niente e anche noi pensiamo che si tratti solo di una ragazzata.

Ci sono cose pi� fastidiose. Per esempio siamo in spiaggia sotto la tenda e passano in continuazione venditori ambulanti extracomunitari. L'ultimo mette le sue mercanzie sul tavolinetto e non si muove. Gli diciamo che non vogliamo nulla, stiamo parlando. �No � risponde � io stare dove voglio, voi tacere�. Se ne va insultandoci. Nessuno reagisce, diamine non siamo dei razzisti. Poi ci sono i nomadi accampati poco lontano. In una sola giornata ci sono stati sessanta scippi e molti furti nelle case. Ma si tratta di minorenni, non si possono certo mettere in galera.

Mi ha pi� colpito quanto mi riferiscono molte mie amiche. Che di notte sui treni, sulla metropolitana e sul tram gli extracomunitari, i lenoni e le prostitute, gli sbandati, i prepotenti la fanno da padroni, non pagano il biglietto, molestano, rubano. Loro non hanno pi� il coraggio di prendere i mezzi pubblici. E mi viene in mente quando ero a Chicago e, per tornare a casa, usavo la sopraelevata. Tutti stavano rinserrati nella sala d'aspetto e si precipitavano fuori all'arrivo del treno. Perch� sulla piattaforma potevi venire aggredito, derubato, violentato. E negli anni 80 a New York era peggio. Il numero degli omicidi e delle violenze era terrificante.

Fu in quell'epoca che Rudolph Giuliani cambi� radicalmente metodo. Egli sosteneva che per stroncare il grande crimine bisogna colpire la piccola criminalit�, dissuadere i bulli, i prepotenti che, sentendosi impuniti, diventano sicuri di s� e formano bande sempre pi� pericolose. Cos� ha incominciato con lo sbattere in galera tutti quelli che non avevano il biglietto della metropolitana, poi quelli che facevano graffiti. In poco tempo la piccola criminalit� � scomparsa e quella grande � scesa dell'80 per cento.

Effettivamente � fra i bulli e i prepotenti che la camorra e la mafia raccolgono le proprie reclute. � fra i bulli e i prepotenti che i partiti totalitari hanno sempre reclutato i loro seguaci, i picchiatori. No, decisamente la prepotenza non � un vizio individuale. � una malattia sociale. Per prosperare ha bisogno di un ambiente politico e morale che la tollera, la favorisce
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Let the future tell the truth and evaluate each one according to his work and accomplishments. The present is theirs; the future, for which I really worked, is mine.
Nikola Tesla

[Tomaux]

sono pienamente d'accordo con questo articolo... il rispetto degli altri � il fondamento per una socit� giusta ed equilibrata!
chi viola questo semplice principio � tra le persone pi� becere che ci possano essere...
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A volte mi fermo e penso:
"THE EARTHQUAKE!!! OH MY FUCKING GOD, THE EARTHQUAKE!!!"

[Omino Na]

Premesso che il ritratto che Alberoni fa di un certo background sociale � spesso condivisibile, devo per� prendere le distanze dal sociologo in merito a diversi punti.

Sono in linea di massima d'accordo su tutta la porzione di testo riguardo agli atti di bullismo, alla loro condanna e all'utilit� di combattere i problemi alla radice. Non sono affatto d'accordo riguardo ai mezzi. Uno dei principi fondamentali di uno stato di diritto � che la pena deve essere proporzionata al crimine. Non si d�nno 300 euro di multa a una persona che fuma in un bar, cos� come non si mette in galera chi viaggia in metr� senza biglietto. L'idea di deterrente non � a mio avviso una giustificazione sufficiente: non posso essere d'accordo con Giuliani, non posso essere d'accordo con Alberoni.

Poi: sul fatto che un extracomunitario in spiaggia sia pi� fastidioso di una moto che spara anche oltre i 130 decibel, beh, questa mi sembra un'assunto innanzitutto opinabile e in secondo luogo irriverente. Sono stato al mare una settimana e tutti gli extracomunitari (in effetti tanti) che in spiaggia sono venuti a offrirmi vestiti & co. sono sempre stati rispettosi e gentilissimi. Sono a casa da una settimana, quasi ogni pomeriggio mi metto a scrivere musica e ogni pomeriggio passano tre o quattro motorazze all'ora che sfrecciano a velocit� assurde nella mia via provocando un rumore che non fa manco un aereo in fase di decollo. Tutto ci� � di gran lunga pi� insopportabile di un'offerta garbata.

Le cifre che Alberoni riporta riguardo ai risultati di Giuliani (-80% di criminalit�) sono da tempo ritenute false e esagerate, e si � scoperto (da Chilton in poi) che erano frutto di manovre formali: ad esempio, mentre gli omicidi scendevano del 53% gli "inspiegabili suicidi" aumentavano del 41%. "Manovre" che noi italiani dovremmo ben conoscere perch� non sono state estranee alle nostre ultime vicende politiche.

Ad ultimo - ma avrebbe potuto benissimo essere la premessa - personalmente non sopporto affatto la tendenza che hanno diverse discipline pseudo-scientifiche (come la sociologia) a /generalizzare/. Ma d'altra parte, mi consolo, generalizzare � per tali discipline l'unico modo per potere fare qualcosa che assomigli a "scienza" (in senso moderno, non in senso etimologico). Hanno nella generalizzazione la loro stessa forza vitale. Ma � pericoloso.
Per certi versi, ha ragione Alberoni quando "in generale" pone sostanzialmente in essere l'equazione "immigrati=criminalit�". Ma _entro che limiti_? Che cosa significa quell'"uguale"? Quanto valore dobbiamo dargli? Cosa intende? Ad esempio, � innegabile che l'aumento dell'immigrazione clandestina porta a un aumento della criminalit�. Il guaio � che spesso molti vanno *oltre*, generalizzando. Per questo presto sempre attenzione a limitarne gli ambiti di validit�. Credo per�, purtroppo, che molti lettori dell'articolo di Alberoni non lo faranno; e la tendenza alla generalizzazione potrebbe a breve degenerare in una vera e propria eterofobia. Gravissimo. Ben pi� grave di ci� che lo stesso sociologo annovera.
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"Se un matematico e un fisico riescono a mettersi d'accordo su una cosa � molto ma molto probabile che questa sia vera." (Wiso, da it.scienza.matematica)

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