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nei giardini che nessuno sa

 
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karla
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MessaggioInviato: Dom Apr 18, 2004 10:13 pm    Oggetto: nei giardini che nessuno sa Rispondi citando

nei giardini che nessuno sa

Senti quella pelle ruvida.
Un gran freddo dentro l’anima,
fa fatica anche una lacrima a scendere giù.
Troppe attese dietro l’angolo,
gioie che non ti appartengono.
Questo tempo inconciliabile gioca contro te.
Ecco come si finisce poi,
inchiodati a una finestra noi,
spettatori malinconici,
di felicità impossibili…

Tanti viaggi rimandati e già,
valigie vuote da un’eternità…
Quel dolore che non sai cos’è,
solo lui non ti abbandonerà mai, oh mai!
E’ un rifugio quel malessere,
troppa fretta in quel tuo crescere.
Non si fanno più miracoli,
adesso non più.
Non dar retta a quelle bambole.
Non toccare quelle pillole.
Quella suora ha un bel carattere,
ci sa fare con le anime.

Ti darei gli occhi miei,
per vedere ciò che non vedi.
L’energia, l’allegria,
per strapparti ancora sorrisi.


Dirti si, sempre si, e riuscire a farti volare,
dove vuoi, dove sai,
senza più quei pesi sul cuore.
Nasconderti le nuvole,
quell’inverno che ti fa male.
Curarti le ferite e poi,
qualche dente in più per mangiare.
E poi vederti ridere,
e poi vederti correre ancora.
Dimentica, c’è chi dimentica
Distrattamente un fiore una domenica
E poi… silenzi. E poi silenzi.
Nei giardini che nessuno sa
Si respira l’inutilità.
C’è rispetto grande pulizia,
è quasi follia.
Non sai come è bello stringerti,
ritrovarsi qui a difenderti,
e vestirti e pettinarti si.
E sussurrarti non arrenderti
nei giardini che nessuno sa,
quanta vita si trascina qua,
solo acciacchi, piccole anemie.
Siamo niente senza fantasie.
Sorreggili, aiutali,
ti prego non lasciarli cadere.
Esili, fragili,
non negargli un po' del tuo amore.
Stelle che ora tacciono,
ma daranno un segno a quel cielo.
Gli uomini non brillano
Se non sono stelle anche loro.
Mani che ora tremano,
perché il vento soffia più forte…
non lasciarli adesso no.
Che non li sorprenda la morte.
Siamo noi gli inabili,
che pure avendo a volte non diamo.

Dimentica, c’è chi dimentica,
distrattamente un fiore
una domenica
e poi silenzi. E poi silenzi


oggi ho seguito renato zero a domenica in e mi ha colpito il modo in cui cantava questa canzone...
credo che la sua omosessualità lo porti ad una sensibilità fuori dal comune..
bellissimo testo, davvero...
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Omino Na
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MessaggioInviato: Dom Apr 18, 2004 10:18 pm    Oggetto: Re: nei giardini che nessuno sa Rispondi citando

Hm... già sentita Wink
A parte gli scherzi, è una delle canzoni più belle di Renato Zero. E anche se il testo è abbastanza esplicito riguardo all'argomendo, credo che la dedica è un po' a tutta la gente che soffre.
Mi ricordo che già tanti anni fa (parlo di sette-otto anni fa) mi aveva colpito molto.
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karla
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MessaggioInviato: Dom Apr 18, 2004 10:21 pm    Oggetto: Re: nei giardini che nessuno sa Rispondi citando

Citazione:
Non è così facile, perché prima e dopo il sogno... c'è la vita da vivere


........ bellissima la tua firma...
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Andrea
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MessaggioInviato: Lun Apr 19, 2004 2:42 pm    Oggetto: Re: nei giardini che nessuno sa Rispondi citando

karla ha scritto:
nei giardini che nessuno sa
porti ad una sensibilità fuori dal comune.. bellissimo testo, davvero...


Io ti consiglio di ascoltare un po' di "Elio e le storie tese". Dietro a moltissimi testi si cela infatti un'ironica e consapevole visione del dolore... e forse proprio perchè è ironica e non comica, ti fa sorridere all'istante e pensare dopo...

Ti consiglio ad esempio "Servi della gleba", canzone che dedico a tutti quelli "chiusi in una stanza, anestetizzati da una stronza(*)"(**), oppure "Tapparella".

Sono canzoni sicuramente più interessanti di molte "cuoreamoresolelogiurospergiuroverofalsoerabellissimo".

(*) speriamo che non diventi un'autodedica...
(**) in cui segnalo, per i più dotti, un pezzo in scala orientale, su cui poi Daniele ci darà spiegazioni... spero, perchè io più che sentirla "stonata" non so.
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vinz
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MessaggioInviato: Lun Apr 19, 2004 3:08 pm    Oggetto: Re: nei giardini che nessuno sa Rispondi citando

Andrea ha scritto:
(**) in cui segnalo, per i più dotti, un pezzo in scala orientale, su cui poi Daniele ci darà spiegazioni... spero, perchè io più che sentirla "stonata" non so.

Per sentito dire: è la scala con 5 note anzichè 7? Rolling Eyes
Dai Daniele, sali in cattedra! Very Happy
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Omino Na
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MessaggioInviato: Lun Apr 19, 2004 10:55 pm    Oggetto: Re: nei giardini che nessuno sa Rispondi citando

Non posso che unirmi ad Andrea. Le canzoni citate ("Servi della Gleba" per la potenza del messaggio, "Tapparella" per la tristezza e malinconia insita nella musica e nel testo) sono due dei migliori esempi di quando Elio e le storie tese possano essere grandissimi. Musicisti di livello eccezionale, jazzisti, rocker, bluesmen, un po' di tutto, praticamente. E lo fanno tutto incredibilmente bene. Se alcuni testi di canzoni (specie le prime) sono decisamente eccessivi o addirittura brutti, molti brani (e negli ultimi tempi, praticamente tutti i brani) hanno dei testi mirati, IRONICI più che umoristici. Molto belli.

Andrea ha scritto:
(**) in cui segnalo, per i più dotti, un pezzo in scala orientale, su cui poi Daniele ci darà spiegazioni... spero, perchè io più che sentirla "stonata" non so.

vinz ha scritto:
Per sentito dire: è la scala con 5 note anzichè 7?
Dai Daniele, sali in cattedra!


No, no niente cattedra pliiiiz! Smile
Parlare di scale orientali è come parlare della letteratura italiana: c'è dentro un po' di tutto, di tutti i tipi. E soprattutto bisognerebbe specificare di che provenienza sono le scale: cambia ovviamente tantissimo da paese a paese. Cercherò di ridurre al minimo, anche a costo di banalizzare, tanto per rendere una idea di base (non che abbia fatto studi approfonditi, ma mi sto un po' sbattendo musicalmente anche in questa direzione).
Se parliamo di modi (che è un "quasi sinonimo" di scala) CINESI, in effetti ha ragione Vinz: la maggior parte dei modi cinesi si basa su pentacordi (=scale di cinque note, anziché le scale di sette suoni cui noi siamo abituati).
Il "clima sonoro", il "sound" che esce è qualcosa di questo tipo: esempio

Invece se parliamo (ed è il caso di Elio e delle storie tese) di modi ARABICI, la tradizione millenaria fa risalire tutti i modi a pochi TETRACORDI GENERATORI, ossia gruppi di quattro note che opportunamente combinati (e le combinazioni possibili erano circa 120 se non vado errato) davano una gamma di scale e modi. Ovviamente non tutti e 120 erano usati, ma alcuni divennero sempre più usati. Essendo la somma di due tetracordi, i modi arabici sono solitamente caratterizzati dalla presenza di SETTE NOTE. 4+4=7, ebbene sì, perché la nota iniziale va a coincidere con la nota finale, dunque è come se io avessi: DO RE MI FA e poi SOL LA SI DO, gruppi di quattro note, ma in totale ne risultano sette, tolte le ripetizioni. Ovviamente i tetracordi arabi non erano nè DO RE MI FA né SOL LA SI DO, ed andavano ad usare anche "note" che noi oggi non conosciamo. In che senso? Nel senso che magari usano una nota che sta "TRA IL RE E IL MI, ma più vicino al RE", qualcosa che noi non siamo in grado di catalogare, perché non è parte della nostra cultura, una cultura che ha da tre secoli suddiviso l'ottava in dodici parti uguali, praticamente fregandosene di tutto quello che c'è in mezzo a questi dodici suoni. Ecco perché la musica del medio oriente (e ancor di più quella indiana) è presto riconoscibile: anche grazie all'utilizzo di queste note. Ovviamente non vi riesco a far sentire queste note, magari se vi interessa ci provo con qualche altro strumento, tipo un flauto o una chitarra, ma non riesco con la tastiera. Un'altra tipica caratteristica celle scale arabiche è l'utilizzo di quella che si chiama "seconda eccedente" (un intervallo, diciamo, "più grande del normale": esempio), spesso vicino a una "seconda minore" (esempio). Il tutto combinato suona più o meno così.
Ad ogni modo il "sound" di una scala arabica è molto più simile a questo (in questo frammento c'è anche il "pezzettino" di Servi della gleba in cui viene usata una scala arabica): esempio.

E' un discorso per me abbastanza interessante, ma comprendo che forse non lo è per tutti, dunque.... ciao a tutti!!!! buonanotte.
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MessaggioInviato: Mar Apr 20, 2004 5:18 pm    Oggetto: Rispondi citando

Innanzitutto COMPLIMENTI per i pezzi! E grazie per esserti sbattutto a pubblicare l'esempio pratico.

Durante le vacanze di Natale ho avuto l'occasione di sentire uno che suonava Jingle Bells in tre versioni: quella occidentale, in versione russa (credo che usasse tutti gli accordi in minore) e in quella orientale. Spettacolare! Cool
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MessaggioInviato: Mar Apr 20, 2004 8:50 pm    Oggetto: Rispondi citando

vinz ha scritto:
Innanzitutto COMPLIMENTI per i pezzi!

Question Question Question che pezzi?

Citazione:
E grazie per esserti sbattutto a pubblicare l'esempio pratico.

ah, quello mi sono anche divertito! Wink
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MessaggioInviato: Mar Apr 20, 2004 9:47 pm    Oggetto: Rispondi citando

Omino Na ha scritto:
Question Question Question che pezzi?

...musicali... Smile
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