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Omino Na Utente maturo
Registrato: 27/12/03 12:27 Messaggi: 1321 Residenza: Seriate (BG)
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Inviato: Dom Feb 29, 2004 6:23 pm Oggetto: [lungo] Arte contemporanea |
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Sì, ok, torno su un tema a me caro, ma non uccidetemi!!!
Non c'è alcun dubbio che oggi come mai nella storia dell'arte ci sia una scissione marcata tra "offerta" artistica e "fruizione" artistica. Questo iato si ripercuote probabilmente (imho) nel discrimen tra due correnti che si vengono a formare, una corrente "colta" e una corrente "leggera" (chiamiamole così). Ora, queste sono alcune mie impressioni:
- Innanzitutto bisogna prendere atto che la distinzione colta/leggera non è così marcata e che c'è molta arte "leggera" che si avvicina alla colta e parte della colta che, degenerando, diventa assai "leggera". Per capirci: parlando di musica, per musica "colta" intendo la classica e ciò che dalla classica deriva più o meno indirettamente (fino alle sperimentazioni novecentesche e alla musica contemporanea), per musica "leggera" quella che tutti conosciamo. Parlando di arti figurative esiste una distinzione analoga. Parlando di letteratura idem come sopra: Baricco, Faletti, un certo Eco, ecc. fanno parte della parte più "leggera" della letteratura, a differenza di molti altri autori contemporanei.
- La linea di confine leggero/colto non la so trovare; ci sono solo alcuni tratti caratteristici. Il fondamentale è che l'arte "leggera" è fatta prima di tutto per vendersi, l'arte "colta" è fatta prima di tutto per autoalimentarsi. Ma non è una distinzione vincolante né necessaria. L'arte "leggera" solitamente utilizza parti del linguaggio dell'arte colta senza andare oltre. In questo senso mi permetto di dire che l'arte "leggera" non ASPIRA al di più, non aspira ad andare oltre. Se squarcia il primo velo, non aspira a squarciarne altri. In questo senso è una specie di minimalismo (spesso malgestito, imho).
- Peculiarità della letteratura rispetto alle varie arti è che la distinzione leggera/colta non è così marcata: il materiale di base che letteratura leggera e colta usano è fondamentalmente lo stesso, i modi di trattarlo si distinguono (certo), ma quindi in maniera più lieve.
- FONDAMENTALE: il rapporto che il pubblico ha con l'arte contemporanea "colta" è solitamente di DISTACCO, di INAPPETENZA, fatto che affonda le sue radici nei primi decenni del XX secolo, perché MAI prima si era verificato un fenomeno del genere. La percentuale di persone che seguono la musica contemporanea, la pittura contemporanea, la scultura, la letteratura "colta" o impegnata è minima. Quasi nell'ordine dei "permille"...
LA DOMANDA è DUNQUE: PERCHE'?
A cosa è dovuto questo distacco che porta spesso gli artisti a isolarsi in una "torre d'avorio"? E' colpa dell'arte che non sa più adattarsi ai bisogni del suo tempo? O forse l'arte NON DEVE adattarsi ai bisogni del suo tempo, ma sono i tempi che devono seguire incessantemente le direzioni artistiche (tesi che mi sento di appoggiare)?
Spesso viene catalogato come BRUTTO una serie di cose che semplicemente non sono capite, perché spesso prima di potere usufruire di una forma artistica è necessario anche un cammino del fruitore! Allora è il grande pubblico che non è preparato a sufficienza (specialmente dalle scuole, imho) ad avvicinarsi all'arte contemporanea? Che definisce brutto tutto ciò che non capisce e bello ciò che si adatta meglio alla sua personalità? E' tutto qui il discorso bello/brutto? Credo proprio di no. [Parlando di musica, certo mi fa dispiacere (immenso dispiacere) sentire diecicentomille volte che la gente "va dietro" ai suoi motivetti, e applaude tutto ciò che conosce e che è orecchiabile, e che non è minimamente in grado di comprendere quando un'orchestra (in questo parlo di centinaia di concerti, specialmente a Bergamo) suona bene qualcosa di non noto oppure suona malaccio qualcosa di stranoto e molto orecchiabile. Ma questo centra poco, è uno sfogo mio.]
Mi piacerebbe sentire i vostri commenti. _________________ "Se un matematico e un fisico riescono a mettersi d'accordo su una cosa è molto ma molto probabile che questa sia vera." (Wiso, da it.scienza.matematica) |
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saryna Utente adolescente
Registrato: 03/03/04 20:19 Messaggi: 768 Residenza: san pellegrino terme
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Inviato: Gio Mar 04, 2004 8:54 pm Oggetto: |
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Ascoltando Ligabue… scrivo della mia anima, l’arte.
Ultimamente non ho visitato molte esposizioni di arte contemporanea, tuttavia lo scorso Ottobre sono volata a Venezia per vedere la 50esima Biennale di pittura… e sempre durante lo stesso mese , ho visitato a Bergen un museo d’arte contemporanea dove erano raccolte le opere di artisti norvegesi, gran parte fotografie.
Ciò che posso dire su quest’arte in movimento è che ci è molto più vicina di quanto noi non pensiamo. L’arte docile e tranquilla di cui l’Italia fu grande maestra, ci ha lasciato da molto tempo e con gli artisti romantici di fine Ottocento, si può tranquillamente dire che quell’arte “comoda” e diretta ha finito di esistere. Con queste parole, non voglio assolutamente dire che l’arte Rinascimentale o Antica aveva poco da dire a noi, nuove generazioni (LUNGI DA ME!!!!), ma soltanto che le nuove società erano alla ricerca di una vibrazione maggiore, che andasse a sfiorare in qualche modo la loro interiorità di leggere anime fluttuanti in un mare di nebbia… (Il viandante, G. Friedrich). Dall’epoca Romantica, l’essenza spirituale si è fatta soggetto. Ecco quindi che le correnti successive ruotano attorno all’universo “uomo” descrivendone tratti nuovi, inusuali e incredibili… nulla corre più verso un unico punto di fuga, ma rincorre le mille prospettive di una vita frenetica basata sulla precarietà dell’istante. Il dipinto come la scultura, (la musica, la letteratura…) cancellano la loro ricerca di eternità (Piero della Francesca) per cogliere i secondi, ma non nella loro unicità…no! Nella loro giustapposizione con un passato che non può andarsene e un futuro che deve per forza essere già qui… a primo acchito lo spettatore si sente allontanato, privo di un ruolo… l’atteggiamento è quello del rifiuto, dell’incomprensione. Ma se solo si tendesse un orecchio ad ascoltare, allora cambierebbe tutto… lo spettatore entra in un’intima complicità con l’artista. Un sottile e invisibile legame crea un contatto fra i due. E da passivo spettatore, il Soggetto interagisce con l’opera. La tocca, la cambia, la usa… il confronto è necessario. Si scopre osservatore di se stesso, sotto la grande lente dell’artista viene riprodotto nella sua incapacità di riconoscere l’essenza della vita e si affligge. Forse per questa ragione si tende a fuggire la nostra arte… già, perché questo è il nostro tempo, che ci piaccia oppure no.
Mi scuso per il mio scritto logorroico e probabilmente poco sensato, ma Arte è per me un richiamo troppo forte perché lo lasci scappare con indifferenza… baci a tutti, specialmente a chi ha creato questo meraviglioso sito… un'ultima cosa... chi è l'omino? |
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Andrea Moderatore
Registrato: 23/12/03 13:10 Messaggi: 5200
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Inviato: Gio Mar 04, 2004 9:09 pm Oggetto: Re: [lungo] Arte contemporanea |
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Omino Na ha scritto: | - FONDAMENTALE: il rapporto che il pubblico ha con l'arte contemporanea "colta" è solitamente di DISTACCO, di INAPPETENZA, fatto che affonda le sue radici nei primi decenni del XX secolo, perché MAI prima si era verificato un fenomeno del genere. La percentuale di persone che seguono la musica contemporanea, la pittura contemporanea, la scultura, la letteratura "colta" o impegnata è minima. Quasi nell'ordine dei "permille"...
LA DOMANDA è DUNQUE: PERCHE'? |
Tralasciando tutto il resto, su cui non so che dire, permettimi di dare la mia interpretazione sul perché la gente si allontana dall'arte colta, così come si allontana dai giornali (che giudico un'informazione colta) e dal cinema (che normalmente è sempre più colto di certa televisione)...
In un periodo in cui tirare la fine del mese diventa sempre più critico, dove i soldi non bastano più, mi sembra logico che la gente sia richiamata duramente alla legge del reale e tenda ad accantonare tutto l'etereo, il non indispensabile a favore del materiale. E allora cinema, libri, musei etc sai dove possono andare se prima non trovo i soldi per campare?
La gente cerca un'arte di disimpegno, un'arte leggera, come dici te, che la faccia sorridere, che le faccia dimenticare per un poco la realtà e il cc (conto corrente, altrimenti scrivevo kk... - messaggio in chiave foppina per Omino Na... ) perennemente in bolletta. Se poi questa arte leggera (che spesso poi cade nel pataccoso, vedi tv) è offerta in modo gratuito (radio, kazaa!, tv etc...) viene accolta ancora meglio...
ovviamente tutto IMHO. |
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Omino Na Utente maturo
Registrato: 27/12/03 12:27 Messaggi: 1321 Residenza: Seriate (BG)
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Inviato: Gio Mar 04, 2004 10:29 pm Oggetto: Re: [lungo] Arte contemporanea |
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Andrea ha scritto: | In un periodo in cui tirare la fine del mese diventa sempre più critico, dove i soldi non bastano più, mi sembra logico che la gente sia richiamata duramente alla legge del reale e tenda ad accantonare tutto l'etereo, il non indispensabile a favore del materiale. E allora cinema, libri, musei etc sai dove possono andare se prima non trovo i soldi per campare? |
Perdonami Andrea, ma non sono d'accordo. Le industrie discografiche (nonostante i piagnistei su mp3, pirateria & co) sono per la maggior parte in florida salute; ciò significa che la questione è fondamentalmente un'altra. Perché in gioco non c'è solo l'oggi inteso come questi anni di crisi post-11 novembre; in gioco ci sono tutti gli anni dopo circa il 1950. E non è sempre stato "periodo di crisi". Anche perché come detto, le industrie discografiche di musica leggera vanno a mille. Analogamente gli editori di libri (perdonatemi l'eufemismo) scandalosamente orridi, come Cento colpi di spazzola e compagnia bella, guadagnano migliaia di euro. A mio giudizio, il problema non è principalmente un problema economico. Piuttosto, è vero quello che dici tu, che
Citazione: | La gente cerca un'arte di disimpegno, un'arte leggera, come dici te, che la faccia sorridere | ,
e non c'è nulla di male nella ricerca della leggerezza. Ma se la vita si traduce in una perenne leggerezza epidermica, che ne sarà del RESTO? che ne sarà del BELLO? D'altro canto, non capisco quest'altra argomentazione: tu dici che la gente cerca un'arte leggera
Citazione: | che le faccia dimenticare per un poco la realtà e il cc [cut] perennemente in bolletta. |
Per quale ragione l'arte NON leggera dovrebbe ricordare la realtà o il conto corrente? Ragioni economiche? Mah, non credo, visto che alla Iper oggi dei (bellissimi) cd di classica li davano in offerta a 3.50 a dispetto delle offerte di altri generi che non scendono sotto i 7-8 euro. Non credo anche perché libri di poeti e di scrittori contemporanei spesso (per vendere) costano molto meno dei famigerati cento colpi di spazzola o delle barzellette su Totti. Non è questo il punto. Almeno personalmente non credo che sia questo. _________________ "Se un matematico e un fisico riescono a mettersi d'accordo su una cosa è molto ma molto probabile che questa sia vera." (Wiso, da it.scienza.matematica) |
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Omino Na Utente maturo
Registrato: 27/12/03 12:27 Messaggi: 1321 Residenza: Seriate (BG)
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Inviato: Gio Mar 04, 2004 11:49 pm Oggetto: |
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saryna ha scritto: | Mi scuso per il mio scritto logorroico e probabilmente poco sensato, ma Arte è per me un richiamo troppo forte perché lo lasci scappare con indifferenza… baci a tutti, specialmente a chi ha creato questo meraviglioso sito… un'ultima cosa... chi è l'omino? |
L'omino? Omino Na? C'est a moi o come diavolo si scrive! Ciao saryna. Mi piace come sei riuscita a entrare nel concetto di Arte, e mi piace anche come hai saputo dipingere la realtà artistica moderna e contemporanea. Credo però che una caratteristica dell'arte contemporanea sia da un lato la FRAMMENTAZIONE, dall'altro l'INCOERENZA cercata COERENTEMENTE (per quanto possa sembrare paradossale). Dunque non credo che l'arte contemporanea "cancelli la sua ricerca di eternità". Questo è forse vero per alcune tendenze. Ma d'altro canto credo che il NEGARE un qualche tipo di eternità comporti alla base comunque una ricerca di una memoria eternatrice. Insomma anche chi dice di voler essere transeunte, immanente, limitato, aspira al fatto che questi suoi messaggi di transience (direbbero gli inglesi) o di vanitas siano comunque eternati dalla sua arte.
Bellissimo il tuo discorso sulla complicità artista-fruitore. E' quanto mai vero per l'arte contemporanea, e sono d'accordo al 100%! _________________ "Se un matematico e un fisico riescono a mettersi d'accordo su una cosa è molto ma molto probabile che questa sia vera." (Wiso, da it.scienza.matematica) |
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vinz Amministratore
Registrato: 12/12/03 12:56 Messaggi: 6648 Residenza: San Pellegrino Terme (Bergamo)
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Inviato: Ven Mar 05, 2004 12:58 am Oggetto: Re: [lungo] Arte contemporanea |
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Omino Na ha scritto: | Perché in gioco non c'è solo l'oggi inteso come questi anni di crisi post-11 novembre; in gioco ci sono tutti gli anni dopo circa il 1950. [cut] |
Volevi forse dire post-11 settembre? Altrimenti non ho capito il discorso..
In questi giorni sono stato impegnato per aprire a breve una nuova sezione del sito e mi sono proprio dimenticato di questo topic. Domani cerco di tirare insieme le idee per dare il mio contributo.. _________________ Let the future tell the truth and evaluate each one according to his work and accomplishments. The present is theirs; the future, for which I really worked, is mine.
Nikola Tesla |
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Omino Na Utente maturo
Registrato: 27/12/03 12:27 Messaggi: 1321 Residenza: Seriate (BG)
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Inviato: Sab Mar 06, 2004 2:33 am Oggetto: Re: [lungo] Arte contemporanea |
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vinz ha scritto: | Omino Na ha scritto: | Perché in gioco non c'è solo l'oggi inteso come questi anni di crisi post-11 novembre; in gioco ci sono tutti gli anni dopo circa il 1950. [cut] |
Volevi forse dire post-11 settembre? Altrimenti non ho capito il discorso.. |
Sì certo, vinz!
Scusatemi. Errata corrige: 11 settembre.
Ciao!
Dani _________________ "Se un matematico e un fisico riescono a mettersi d'accordo su una cosa è molto ma molto probabile che questa sia vera." (Wiso, da it.scienza.matematica) |
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