www.vincenzomanzoni.com

[vinz]

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Editoriali/Alberoni/2005/09_Settembre/26/alberoni.shtml

Questa volta mi trova più d'accordo che in altre.
_________________
Let the future tell the truth and evaluate each one according to his work and accomplishments. The present is theirs; the future, for which I really worked, is mine.
Nikola Tesla

[maurizio]

Per quanto riguarda la moda ha ragione.

Bellissimo questo passo:

[Endless]

Sono d'accordo con F. Alberoni quando dice che è importante in una sede così rappresentativa dell'evoluzione (quantomeno scientifica) della nostra società, come è quella accademica, sia d'uopo mantere un certo decoro.
Per fare un esempio posso dire di sostenere da sempre, altri potranno confermare, che l'infradito sia una calzatura inaccettabile nell'ambito universitario, specialmente nella facoltà di Ingegneria che, (IMHO) fra tutte quelle di Bergamo, dovrebbe essere forse la più rappresentativa del rigore e della forma. La mia opinione (che si affianca a quella decisamente più illustre dell'autore dell'articolo citato da Vinz) e la realtà degli infradito e dei panataloni inguinali collidono, a mio avviso, perchè sono differenti i presupposti da cui nascono. Mi spiego meglio.
Vi confesso che la prima volta che sono entrato alla facoltà di Ingegneria sono stato colto da un certo timore che, devo dire, mi ha un po' spiazzato. Quella sensazione era scaturita dal fascino di un nome di grande prestigio ("Ingegneria", per l'appunto) e dal rispetto che avevo (e ho) per certe persone di valore che avevo conosciuto fino a quel momento in possesso del titolo di "Ingegnere". Ancora oggi, dopo tre anni, ogni volta che varco la soglia di quegli edifici, seppur in misura ovviamente ridotta, provo ancora qualcosa di simile e questo mi induce, in tutta naturalezza, ad _onorare_ quei luoghi anche a partire dal mio abbigliamento. Credo che se manca un rispetto di fondo è difficile avere la consapevolezza che permette di accorgersi dell'inappropriatezza, trovandosi in particolari posti, di certi vestiti e comportamenti*.

*come giocare a briscola chiamata in "aula studio" strillando e facendo tutto il chiasso conosciuto.
_________________

Training autogeno: in caso di stress, eseguite il movimento in figura e ripetete:
"Amo il mio lavoro! Amo il mio lavoro! Amo il mio lavoro!"

[ice]

[Andrea]

[vinz]

[Tomaux]

[SfigatoMode=ON]
guarda che vestirsi di rosa è una scelta non un imposizione... non si segue la moda si fa quello che piace...
[/SfigatoMode]


[MetalloMode=ON]
...ma va, andate tutti quanti a cambiarvi, e possibilmente anche a lavorare!!!!!!!!!!!
















































...la MetalloMode non si disattiva mai...
_________________
A volte mi fermo e penso:
"THE EARTHQUAKE!!! OH MY FUCKING GOD, THE EARTHQUAKE!!!"

[fashina]

non so, ma io non sono pienamente d'accordo o meglio..Alberoni ha perfettamente ragione quando dice che sarebbe meglio vestirsi in un modo meno "appariscente" almeno quando ci sono occasioni importanti come una tesi di laurea xò penso che ai giorni nostri sia un'abitudine andare in giro sempre + svestiti...
si vedono ragazze in inverno con la pancia scoperta e i jeans a vita bassa e io mi sono sempre chiesta:ma sono solo io l'unica sfigata che l'ha fatto una volta e ha passato la sera sul gabinetto??
e poi diciamocelo..voi ragazzi fra una che si copre e una che si veste in modo (non so se definirlo provocante o coraggioso...)non tanto consono chi preferite??? dai dai che sbavate davanti ad una pancia nuda, a delle tette al vento e ad un perizoma che esce dai pantaloni...
ovvio, la moda viene fatta dagli stilisti ma è la gente che segue le tendenze del momento e diventa matta x queste cose...
secondo me ognuno è libero di vestirsi come gli pare cercando di non cadere o nel gusto dell'orrido o nell'esagerazione...
_________________
no xchè tutto ciò è bellissssimo!!

[Francesco]

[ice]

[Endless]

[ice]

[Francesco]

[ice]

Ok, c'avevo azzeccato allora...
Stile personale, nel senso, la cosa che più t'aggrada.
_________________

Ti chiedo:
La saggezza per capire i colleghi...
La pazienza per ascoltarli...
La capacità di stare calmo...
... ma non darmi la forza... perchè se mi dai anche quella...
FACCIO UN MACELLO !!!

[Omino Na]

Hai ragione vinz sul fatto che e' in corso un fenomeno di spersonalizzazione, ma non e' una cosa nuova, se guardiamo indietro questo fenomeno c'e' sempre stato, in forme e misure differenti. E anche la reazione alla moda va a diventare moda essa stessa, con tutti i paradossi et co. che questa ovvia considerazione si porta appresso.
Riguardo all'articolo di Alberoni, sono d'accordo dove egli sostiene la necessita' di un adeguato abbigliamento in taluni posti. Questo non solo per trqdizione o per etichetta, ma anche perche' (come gia' scritto qualche tempo fa) l'abito /fa/ il monaco: vestirsi e' comunicare. E non credo che nessuno si sognerebbe di andare a un esame sporconando.
Non sono affatto d'accordo sulle considerazioni prettamente /estetiche/ sul bello. D'altro canto (provocazione) Alberoni e' un sociologo, non un'esteta. Sono stato ieri al Centre Pompidou, al museo di arte moderna e conteporanea: credo che il 90% di cio' che ho visto (meraviglioso), sarebbe stato aspramente criticato dal suddetto sociologo, in nome di un 'bello' (?) che con il 'bello' artistico non ha nulla da spartire. E dato che anche un bel vestito puo' essere arte, le conclusioni sono subito tirate.
Anzi. Il primo stilista che mandera' in giro modelle nude avra' fatto qualcosa di artisticamente molto /bello/, cosi' come Malevic e Cage hanno fatto nella pittura e nella musica.

Si e' mai chiesto l'autore in questione cosa e' quella cosa che definisce 'gusto del bello'?
_________________
"Se un matematico e un fisico riescono a mettersi d'accordo su una cosa è molto ma molto probabile che questa sia vera." (Wiso, da it.scienza.matematica)