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Riflessione sugli esami della specialistica
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Andrea
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MessaggioInviato: Gio Nov 16, 2006 5:36 pm    Oggetto: Riflessione sugli esami della specialistica Rispondi citando

Dopo il compitino di oggi di Robotica, ho avuta l'ennesima conferma dell'orientamento della specialistica.

Non so voi, ma più andiamo avanti mi pare che il filo rosso che congiunge moltissimi corsi sia quello dell'imparare a memoria formule e slide piuttosto che quello di dare concetti su cui riflettere e fare propri. Per le formule ci sono quintali di formulari, per i concetti no. Siamo onesti, quanti di noi saprebbero applicare quelle formule nella realtà. E' meglio sapere tante formule (o punti di un elenco per altre materie) o saperne applicare poche, ma con coscienza e fantasia?

Non mi riferisco solo a Robotica, ma a tutti quei corsi come Gestione Aziendale, Gestione dell'informazione aziendale, Modelli stocastici, in misura minore Impianti informatici, e tanti altri ancora, dove probabilmente se una persona studia a memoria (o usa i bigliettini) prende un buon voto, se si sbatte a capire la materia (che forse è anche più gratificante) la prende solo in quel posto (almeno nell'immediato).

Questo approccio alle materie secondo me:
- Sminuisce la materia e demotiva
- E' puro esercizio mnemonico: imparo tutto, lo vomito durante l'esame e il giorno dopo non ricordo più niente. Io sto diventando una macchina ormai... trac imparo scrivo dimentico, imparo scrivo dimentico...
- Ammazza la creatività: preferivo mille volte gli esami di Paraboschi, dove chiedeva di descrivere cose mai viste prima basandosi su quanto si era studiato, che dovermi ricordare a memoria la matrice 7 della pagine 5 capoverso 3.

Non so, ditemi voi.
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Ghep
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MessaggioInviato: Gio Nov 16, 2006 5:41 pm    Oggetto: Re: Riflessione sugli esami della specialistica Rispondi citando

Andrea ha scritto:
Dopo il compitino di oggi di Robotica, ho avuta l'ennesima conferma dell'orientamento della specialistica.

Non so voi, ma più andiamo avanti mi pare che il filo rosso che congiunge moltissimi corsi sia quello dell'imparare a memoria formule e slide piuttosto che quello di dare concetti su cui riflettere e fare propri. Per le formule ci sono quintali di formulari, per i concetti no. Siamo onesti, quanti di noi saprebbero applicare quelle formule nella realtà. E' meglio sapere tante formule (o punti di un elenco per altre materie) o saperne applicare poche, ma con coscienza e fantasia?

Non mi riferisco solo a Robotica, ma a tutti quei corsi come Gestione Aziendale, Gestione dell'informazione aziendale, Modelli stocastici, in misura minore Impianti informatici, e tanti altri ancora, dove probabilmente se una persona studia a memoria (o usa i bigliettini) prende un buon voto, se si sbatte a capire la materia (che forse è anche più gratificante) la prende solo in quel posto (almeno nell'immediato).

Questo approccio alle materie secondo me:
- Sminuisce la materia e demotiva
- E' puro esercizio mnemonico: imparo tutto, lo vomito durante l'esame e il giorno dopo non ricordo più niente. Io sto diventando una macchina ormai... trac imparo scrivo dimentico, imparo scrivo dimentico...
- Ammazza la creatività: preferivo mille volte gli esami di Paraboschi, dove chiedeva di descrivere cose mai viste prima basandosi su quanto si era studiato, che dovermi ricordare a memoria la matrice 7 della pagine 5 capoverso 3.

Non so, ditemi voi.


Hai detto tutto, ti do ragione al 100%... ah i cari "vantaggi dell' intervista telefonica".... bei tempi, mi scende una lacrima....
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a volte mi fermo e penso: ma x' a volte Tomaux si ferma e pensa?!?!

eeeeehhhhhh... C'HO IL BRUTTO CULO!?!?!

BLA BLA BLA... quindi se A vera... Civera!!!!

passaporti falsi e intercettazioni illegali.... W LO SCUDETTO DEGLI ONESTI!!
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antonio
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MessaggioInviato: Gio Nov 16, 2006 5:47 pm    Oggetto: Rispondi citando

io non so perchè ma facendo così fai un piacere a molte persone... capire è difficile: chiedi in giro a quanti piacciono gli esami del Para o del Salva o come loro gestiscono la materia! chissà perchè ma c'è un sacco di gente che alle loro lezioni non ci capisce nulla! Per conto mio quelli sono i corsi che mi hanno dato di più in tutti i 5 anni!
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Andrea
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MessaggioInviato: Gio Nov 16, 2006 5:52 pm    Oggetto: Rispondi citando

antonio ha scritto:
io non so perchè ma facendo così fai un piacere a molte persone... capire è difficile: chiedi in giro a quanti piacciono gli esami del Para o del Salva o come loro gestiscono la materia! chissà perchè ma c'è un sacco di gente che alle loro lezioni non ci capisce nulla! Per conto mio quelli sono i corsi che mi hanno dato di più in tutti i 5 anni!

Secondo me l'approccio di Salvaneschi agli esami è il migliore: ti fa parlare, ti fa muovere in situazioni diverse e cerca di capire se hai davvero imparato a muoverti con gli strumenti del corso (la famosa cassettina degli attrezzi come dice lui), valutandone pregi e difetti. Secondo me nella specialistica dovrebbero essere tutti così gli esami.

(ok ok... adesso datemi del leccaculo Razz)
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Mau
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MessaggioInviato: Gio Nov 16, 2006 6:02 pm    Oggetto: Rispondi citando

Bhe, robotica non la faccio, però le dimostrazioni di imad, tit, controllo digitale, algebra e logica di sicuro faranno rimanere agli studenti un brutto ricordo di quei corsi..
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Andrea
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MessaggioInviato: Gio Nov 16, 2006 6:05 pm    Oggetto: Rispondi citando

Mau ha scritto:
Bhe, robotica non la faccio, però le dimostrazioni di imad, tit, controllo digitale, algebra e logica di sicuro faranno rimanere agli studenti un brutto ricordo di quei corsi..

A volte delle parti teoriche sono proprio necessarie, perché servono davvero. Altre volte sono tristemente fini a loro stesse.
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Mau
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MessaggioInviato: Gio Nov 16, 2006 6:40 pm    Oggetto: Rispondi citando

Andrea ha scritto:
Mau ha scritto:
Bhe, robotica non la faccio, però le dimostrazioni di imad, tit, controllo digitale, algebra e logica di sicuro faranno rimanere agli studenti un brutto ricordo di quei corsi..

A volte delle parti teoriche sono proprio necessarie, perché servono davvero. Altre volte sono tristemente fini a loro stesse.


Bhe calma, ho detto dimostrazioni e non parte teoriche..
La teoria senza dubbio è da conoscere, altrimenti capita spesso che non si sa realmente cosa si sta facendo.
E' anche interessante talvolta venire a conoscenza dell'origine di una formula studiandone la dimostrazione, però andarla a chiedere in un esame vuol proprio dire essere pignoli.
Far pesare troppo le nozioni non indispensabili (tra cui i teoremi meno importanti e le dimostrazioni) spinge lo studente ad allontanarsi dal cuore dell'insegnamento.
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Andrea
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MessaggioInviato: Gio Nov 16, 2006 6:45 pm    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Far pesare troppo le nozioni non indispensabili (tra cui i teoremi meno importanti e le dimostrazioni) spinge lo studente ad allontanarsi dal cuore dell'insegnamento.

Quoto. Pensa che per fisica tecnica mi ero così appassionato che mi facevo anche le dimostrazioni che non servivano. Laughing
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Billy
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MessaggioInviato: Gio Nov 16, 2006 6:56 pm    Oggetto: Re: Riflessione sugli esami della specialistica Rispondi citando

Andrea ha scritto:
Dopo il compitino di oggi di Robotica, ho avuta l'ennesima conferma dell'orientamento della specialistica.

Non so voi, ma più andiamo avanti mi pare che il filo rosso che congiunge moltissimi corsi sia quello dell'imparare a memoria formule e slide piuttosto che quello di dare concetti su cui riflettere e fare propri.

CUT

Non so, ditemi voi.


Mi trovi perfettamente daccordo... i formulari esistono apposta per non doversi ricordare formule assurde a memoria quando probabilmente la possibilità di usarle, per la maggior parte di noi, sarà prossima a zero...
Anche alcune dimostrazioni, composte da puri e semplici passaggi matematici, è praticamente assurdo pretendere che uno le impari a memoria... quanti di voi ricordano TUTTE le formule e le dimostrazioni di fisica tecnica?? In compenso è molto più facile (e più utile) che a distanza di anni ci si ricordi ancora della teoria che descrive certi fenomeni.
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.... perchè la vita è un brivido che vola via, è tutto un equilibrio sopra la follia.....

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Francesco
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MessaggioInviato: Ven Nov 17, 2006 12:37 am    Oggetto: Rispondi citando

anche io quoto al 100% Andrea, come non si potrebbe farlo. Riguardo al compitino di oggi veramente grande delusione, sto seriamente pensando di farlo in erasmus Robotica, ho gia guardato il programma del corso e mi sembra strutturato molto più sul lasciare qualcosa che rimanga nel tempo allo studente, si lavora con robot veri, si fanno progettini, lavori pratici ecc. Almeno quando andrò in qualche ditta e mi diranno "Ingegnere mi orienti questo sensore a ultrasuoni sul robot" potrò evitare di fare facce strane o rispondere con un filo di voce "non lo so fare, però se vuole le scrivo le equazioni del modello matematico"... Rolling Eyes Rolling Eyes

Come qualcuno ha già detto forse era meglio quando nei compitini del Para ti trovavi una cosa mai vista e dovevi girarci un po attorno, ingegnarti, per arrivare alla soluzione, siamo Ingegneri, ingegnarci dovrebbe essere il nostro lavoro ed è giusto venire valutati per questo. Poi la soddisfazione quando alla fine riuscivi a tirare fuori il risultato era molto maggiore di quella che, presumo, abbiano provato oggi i pochi che hanno vomitato sul foglio inutili equazioni, che non si ricordavano neanche o che di sicuro non si ricorderanno ancora a lungo; io, mi spiace per Brugali, ma le poesie a memoria ho smesso di studiarle alle medie e non intendo ricominciare.

Per il discorso "teoria" un conto è la teoria, che può essere anche discorsiva, ed è sicuramente utile e indispensabile, mentre un altro conto sono le dimostrazioni e la manipolazione di strutture matematiche in genere, anche queste cose per me sono utili, perchè non andrebbero studiate a memoria, ma in modo da "dimostrare" a chi abbiamo davanti che abbiamo veramente padronanza dell'argomento e dei metodi.
Nota bene che il lavorare con i suddetti costrutti, magari anche solo i principali di una materia nei limiti del possibile in rapporto al tempo, è ben diverso dall'elencarli sterilmente, dal primo all'ultimo.
Un po come oggi, ci è stato detto "questa domanda era su 1 slide", mentre chi parlava pensava "è stata vista a lezione e trattata quindi dovete saperla, anzi siete anche avvantaggiati", chi ascoltava pensava "se è stata trattata su 1 slide, sarà proprio una cosa fondamentale e importantissima nell'ottica dell'intero corso..." Rolling Eyes
Concludo con un piccolo paragone... il compitino di oggi ha testato la nostra preparazione come potremmo assicurarci se qualcuno ha letto un romanzo chiedendogli la seconda parola della quarta frase di pagina 153, alla fine è scritta sul libro, l'ha letta, deve saperla.
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L'ultima modifica di Francesco il Ven Nov 17, 2006 12:51 am, modificato 1 volta
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Andrea
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MessaggioInviato: Ven Nov 17, 2006 12:50 am    Oggetto: Re: Riflessione sugli esami della specialistica Rispondi citando

Billy ha scritto:
In compenso è molto più facile (e più utile) che a distanza di anni ci si ricordi ancora della teoria che descrive certi fenomeni.

E al massimo le formule sono sempre lì ad aspettarti se le sai trovare.
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Andrea
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MessaggioInviato: Ven Nov 17, 2006 12:54 am    Oggetto: Rispondi citando

Francesco ha scritto:
il compitino di oggi ha testato la nostra preparazione come potremmo assicurarci se qualcuno ha letto un romanzo chiedendogli la seconda parola della quarta frase di pagina 153, alla fine è scritta sul libro, l'ha letta, deve saperla.

No dai, alcune domande erano abbastanza generiche, tipo la 1, la 2, quella sulla situateness e la 10. Lasciando da parte Robotica, mi sembra che questo approccio allo studio sia abbastanza comune a molte materie o sbaglio? Rolling Eyes
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Francesco
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MessaggioInviato: Ven Nov 17, 2006 12:59 am    Oggetto: Rispondi citando

Andrea ha scritto:
Francesco ha scritto:
il compitino di oggi ha testato la nostra preparazione come potremmo assicurarci se qualcuno ha letto un romanzo chiedendogli la seconda parola della quarta frase di pagina 153, alla fine è scritta sul libro, l'ha letta, deve saperla.

No dai, alcune domande erano abbastanza generiche, tipo la 1, la 2, quella sulla situateness e la 10. Lasciando da parte Robotica, mi sembra che questo approccio allo studio sia abbastanza comune a molte materie o sbaglio? Rolling Eyes


Questo è vero però io parlavo di quelle che contavano, ovvero della maggior parte del compito, una rondine non fa primavera...
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MessaggioInviato: Sab Nov 18, 2006 4:21 pm    Oggetto: Rispondi citando

Gli esami della laurea specialistica hanno vari metodi di valutazione: si va dall'esame orale di Intelligenza Artificiale, in cui Salvaneschi valuta sia le conoscenze che la capacità di ragionare, a Modelli Stocastici, dove l'importante non è capire, ma avere buona memoria (oppure una buona tecnica nel copiare).

Quello che solo in pochi esami si fa è di imparare a fare. Sono stanco di esami in cui si passano ore e ore a imparare la teoria, ma che quando ti metti lì e provi a metterla in pratica... non sai da che parte cominciare.
Sono contento quindi che ci siano esami come Progetto di Informatica 3, Progetto di Linguaggi e Compilatori in cui, supervisionati, si prova a fare.

Non me ne vogliano coloro che lo stanno seguendo, ma credo che il Progetto di Robotica, così come è strutturato ora, invece non serva a molto.

La teoria è importante: non faccio mai un esercizio se prima non ho letto almeno una volta la teoria. Con la teoria capisci il perché e acquisisci la preziosa abilità di saper adattare il metodo ad altre situazioni. Le dimostrazioni invece non mi sono mai piaciute molto e le vedo più come un esercizio di memoria.
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MessaggioInviato: Dom Nov 19, 2006 9:38 am    Oggetto: Rispondi citando

Andrea ha scritto:
antonio ha scritto:
io non so perchè ma facendo così fai un piacere a molte persone... capire è difficile: chiedi in giro a quanti piacciono gli esami del Para o del Salva o come loro gestiscono la materia! chissà perchè ma c'è un sacco di gente che alle loro lezioni non ci capisce nulla! Per conto mio quelli sono i corsi che mi hanno dato di più in tutti i 5 anni!

Secondo me l'approccio di Salvaneschi agli esami è il migliore: ti fa parlare, ti fa muovere in situazioni diverse e cerca di capire se hai davvero imparato a muoverti con gli strumenti del corso (la famosa cassettina degli attrezzi come dice lui), valutandone pregi e difetti. Secondo me nella specialistica dovrebbero essere tutti così gli esami.

QUOTO IN PIENO il pensiero di Andrea, e mi indentifico completamente con Antonio quando afferma che i corsi dai quali ha "portato a casa" di più sono stati quelli tenuti da Paraboschi e Salvaneschi che invece sono accusati da molti studenti, di poco spirito universitario lasicatemi dire, di essere troppo astrusi e poco gestibili... forse proprio perché in quei corsi si chiede davvero di usare il cervello per far le cose.
Anche io ho delle perplessità riguardo all'impostazione della specialistica, e quindi dei suoi corsi.
Credo però che "i corsi" non siano l'unità minima atomica a cui guardare in questa analisi e per questo mi sento di quotare un'altra frase di Andrea, "derivandola" proprio rispetto ai corsi:
"Secondo me nella specialistica dovrebbero essere tutti così i docenti."
Motivati e motivanti, esperti, ma soprattutto didatticamente validi e non mercenari, invasati e scarsi comunicatori.
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Training autogeno: in caso di stress, eseguite il movimento in figura e ripetete:
"Amo il mio lavoro! Amo il mio lavoro! Amo il mio lavoro!"
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