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Aborto e coscienza

 
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Autore Messaggio
maurizio
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Registrato: 07/01/05 12:26
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Residenza: Vidalengo

MessaggioInviato: Mer Apr 13, 2005 8:21 pm    Oggetto: Aborto e coscienza Rispondi citando

http://www.tgcom.it/cronaca/articoli/articolo252544.shtml

Trascuriamo il fatto che la decisione finale sia stata presa dai giudici (scandaloso come nel caso di Terry), voi cosa ne pensate di questa storia?
Io in genere quando bisogna scegliere tra vita e morte scelgo la vita, ma questo caso mi ha fatto molto riflettere!
Il feto ormai è in stato molto avanzato (siamo a quinto mese), e quindi penso che tutti lo ritengano un essere umano (magari di questo ne parliamo fra due mesi quando ci sara il referendum!).
Certo, un bambino handicappato merita di vivere come chiunque altro circondato dall'amore della famiglia, ma se si scopre che è malformato ancora prima di nascere e la madre non lo vuole? Non saprei cosa dire e cosa pensare...

Voi che opinione avete di tutta questa storia?
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Mau
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Registrato: 13/01/05 14:07
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MessaggioInviato: Mer Apr 13, 2005 8:35 pm    Oggetto: Rispondi citando

Favorevole all'aborto in questo caso...
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Omino Na
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MessaggioInviato: Mer Apr 13, 2005 8:54 pm    Oggetto: Re: Aborto e coscienza Rispondi citando

Discorso generale: la logica della scelta quale deve essere? Conservare la vita a tutti i costi? O cercare di preservare la qualità della vita esistente?

D'altro canto: chi sancisce cosa è vita e cosa non lo è? Vogliamo dire aristotelicamente che un embrione di pochi giorni è vita "in potenza"? Vogliamo dare valore anche alla "potenza" e non solo all'"atto"? Beh, allora anche ripensiamo anche al discorso sui profilattici.

Il discorso è serio, e ampio. Io sono in generale favorevole all'aborto.
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Francesco
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MessaggioInviato: Mer Apr 13, 2005 9:36 pm    Oggetto: Rispondi citando

giusto, si tratta di un discorso di "vita in potenza" è difficile stabilire un limite se non si sceglie quello della nascita. Si potrebbe "tornare indietro" a piacimento, e come diceva la mia prof di filosofia, "allora anche ogni volta che ve ne fate una avete ucciso un bambino"
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vinz
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MessaggioInviato: Mer Apr 13, 2005 10:47 pm    Oggetto: Rispondi citando

Il discorso che fanno Omino Na e Francesco è giusto.
Tutti siamo d'accordo che a nove mesi, poco prima di nascere, un feto è da considerarsi un bambino? E un giorno prima? E un giorno prima ancora?

Insomma, qual è quel giorno che discrimina il fatto che un feto sia una vita o meno?

Nei casi come quello citato da maurizio, sono favorevole all'aborto.
Per una persona malformata, handicappata o down la vita non può essere bella.
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Omino Na
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Residenza: Seriate (BG)

MessaggioInviato: Mer Apr 13, 2005 11:09 pm    Oggetto: Rispondi citando

vinz ha scritto:
Per una persona malformata, handicappata o down la vita non può essere bella.

E per i genitori?
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abaddon
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Messaggi: 2033

MessaggioInviato: Mer Apr 13, 2005 11:39 pm    Oggetto: Rispondi citando

vinz ha scritto:
[...]
Nei casi come quello citato da maurizio, sono favorevole all'aborto.
Per una persona malformata, handicappata o down la vita non può essere bella.


uhmm per me sei troppo restrittivo, il bambino avrà qualche disagio, ma perchè non dovrebbe avere una vita felice? potrebbe avere altre doti, una mente allucinante che lo lancerà nella storia, oppure avere una vita comune come la maggior parte di "noi".

Credo che qui una cosa sola è veramente malata, la società, oggi con la scienza e la tecnologia si potrebbero portare al minimo le differenze tra "normali" e "malformi" ma la società ti condanna a priori a fallito se non sei piu' che perfetto, è triste come cosa... la società invece di aiutarti ti distrugge psicologicamente, perchè bisogna partire dal presupposto che se hai problemi la vita deve essere pessima? magari un handicappato vive da Dio, chi lo sa, lo sei mai stato te un handicappato? come fai a dire che si vive male? è una sensazione che giunge a noi dall'esterno ma non è detto che corrisponda a verità, il lv di vita per me dipenda da dove si cresce, dalla famiglia e da come ti tirano su.
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maurizio
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Messaggi: 1523
Residenza: Vidalengo

MessaggioInviato: Gio Apr 14, 2005 7:31 am    Oggetto: Rispondi citando

Riporto un pensiero di Oriana Fallaci che mi ha fatto riflettere.
Il contesto nel quale la giornalista sta dando il suo parere è quella della storia di Terry Schiavo.
Il testo integrale dell'intervista l'avevo gia pubblicata nel topic "eutanasia". Qui ne riprendo un passaggio:

Ne deduco che nella nostra società parlare di diritti umani è davvero una impostura, una farisaica commedia. Ne deduco che da noi essere malati in modo inguaribile è un delitto per cui si rischia la pena capitale. Ne deduco che nel nostro tempo chi è malato in modo inguaribile viene considerato un cittadino inutile, un disturbo da cancellare, quindi un reprobo da punire. Ne deduco che per non essere gettati dalla rupe nella nostra società bisogna essere sani e belli e in grado di partecipare al le Olimpiadi o almeno giocare la fottuta partita di calcio. Beh, allora eliminiamoli tutti quei cittadini inutili, quei disturbi da cancellare, quei reprobi da punire".


Da notare che lei è malata di cancro.
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free me 83
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MessaggioInviato: Gio Apr 14, 2005 7:45 am    Oggetto: Rispondi citando

abaddon ha scritto:

uhmm per me sei troppo restrittivo, il bambino avrà qualche disagio, ma perchè non dovrebbe avere una vita felice? potrebbe avere altre doti, una mente allucinante che lo lancerà nella storia, oppure avere una vita comune come la maggior parte di "noi".

Credo che qui una cosa sola è veramente malata, la società, oggi con la scienza e la tecnologia si potrebbero portare al minimo le differenze tra "normali" e "malformi" ma la società ti condanna a priori a fallito se non sei piu' che perfetto, è triste come cosa... la società invece di aiutarti ti distrugge psicologicamente, perchè bisogna partire dal presupposto che se hai problemi la vita deve essere pessima? magari un handicappato vive da Dio, chi lo sa, lo sei mai stato te un handicappato? come fai a dire che si vive male? è una sensazione che giunge a noi dall'esterno ma non è detto che corrisponda a verità, il lv di vita per me dipenda da dove si cresce, dalla famiglia e da come ti tirano su.



Condivido pienamente.
Ho anche da aggiungere che conosco volontari a contatto con persone handicappate, down, disabili e vi assicuro che la vita di questi ultimi non è sprecata, vissuta male...anzi. Esistono centri che li impegnano a fare lavoretti, manifestazioni e....li aiutano anche ad inserirsi nel mondo del lavoro.
Che sia la vita di una persona sana, che sia la vita di una persona handicappata o disabile, nessuno può sapere come viene vissuta.
_________________
How does it feel to be on your own....just like a rolling stone
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